La revisione della Direttiva europea sulla Prestazione Energetica degli Edifici (cosiddetta Direttiva “Case Green”) è stata approvata a seguito del recente voto della plenaria del Parlamento Europeo e del Consiglio.
Gli edifici sono responsabili di circa il 40 % del consumo energetico e di oltre la metà del consumo di gas dell’UE oltre ad emettere il 35 % dei gas a effetto serra legati all’energia. È inoltre importante sottolineare come il 35 % degli immobili dell’UE abbia più di 50 anni e quasi il 75 % del parco immobiliare sia inefficiente sotto il profilo energetico.
La direttiva in questione si colloca all’interno del Green Deal europeo e dovrebbe contribuire a ridurre le emissioni europee di gas ad effetto serra del 55% entro il 2030, al fine di rispettare l’accordo di Parigi del 2015 sul contrasto ai cambiamenti climatici.
La direttiva, in via di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea (GUCE) prevede quanto segue:
- tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero entro il 2030
- l’intero patrimonio edilizio dell’UE dovrà essere a emissioni zero entro il 2050;
- per gli edifici non residenziali, vengono introdotti standard minimi di prestazione energetica per metro quadro. L’obiettivo è una graduale eliminazione degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni. Gli Stati membri potranno scegliere di esentare da tali norme edifici specifici, come edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate;
- gli Stati membri si assicureranno inoltre che il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sia ridotto del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica dovrà essere ottenuta attraverso la ristrutturazione del 43% di edifici residenziali con le peggiori prestazioni. Secondo i dati ISTAT, in Italia ci sono circa 12 milioni di edifici residenziali;
- gli Stati membri metteranno in atto misure di assistenza tecnica e di sostegno finanziario, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili;
- al fine di decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia per eliminare le caldaie a combustibile fossile entro il 2040.
- le nuove norme garantiranno l’installazione di impianti solari adeguati negli edifici di nuova costruzione, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali in fase di ristrutturazione che richiedono un’autorizzazione.
- le nuove norme prevederanno infrastrutture per la mobilità sostenibile, tra cui punti di ricarica per le auto elettriche all’interno o accanto agli edifici, pre-cablaggi o canalizzazioni per ospitare infrastrutture future e parcheggi per le biciclette.
Come prossima tappa, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE e gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla nei propri ordinamenti legislativi nazionale. La Commissione riesaminerà la direttiva entro il 2028, alla luce dell’esperienza acquisita e dei progressi compiuti durante la sua attuazione.
Fonte Confartigianato Bergamo